Mancano ancora dieci giorni … il 28 aprile sarà infatti l’ultimo giorno disponibile per poter visitare a Parigi l’interessante esposizione Mille et Une Nuits, presso l’Istituto del Mondo Arabo.
MY TRUTH – Al di là degli antichi volumi presenti nella prima sala e provenienti da Stati Uniti, Spagna, Germania e Inghilterra, di edizioni illustrate (l’opera era conosciuta da sempre come un libro senza immagini) e di rari manoscritti mai esposti al pubblico prima, ho apprezzato l’allestimento di questa mostra, che porta il visitatore a calarsi in un’epoca lontana: caotiche metropoli orientali, raffinati palazzi, donne seducenti, odore di tabacco mescolato al profumo di té alla menta, mormorii, musiche, danze. E poi gioielli, tappeti, oggetti preziosi. Da Baghdad a Damasco, dal Cairo a Fez, un viaggio avventuroso nella fantasia, un tuffo nel passato.
Il capolavoro letterario orientale, tra i più famosi e conosciuti in assoluto, è oggetto di una mostra che fino ad oggi ha attirato un vasto numero di visitatori. Sono oltre 350 le opere esposte, tra quadri, brani di film (tra cui anche “Il fiore delle Mille e una Notte” di Pier Paolo Pasolini), oggetti ornamentali, mobili e tutto ciò che riesce a creare l’atmosfera di un tempo, quello in cui viveva il vendicativo sultano Shahriyar. E’ lui che ordinò di eliminare la moglie dopo aver scoperto che lo tradiva e che, subito dopo la sua morte, decise di trascorrere ogni notte con una vergine diversa, per ucciderla il giorno successivo. Tra queste donne solo una riuscì a salvarsi e conquistare il gelido cuore del tiranno. Il suo nome era Sharazad, e la sua fortuna fu quella di accendere la curiosità del sultano con magnifiche storie di viaggi, amori, guerre e passioni. Storie che raccontava notte dopo notte, per salvare sé stessa e la vita di altre donne.
L’opera Le mille e una notte arriva in Europa grazie alle traduzioni del francese Antoine Galland, che donò agli inizi del Settecento alla dama di Palazzo della duchessa di Borgogna, la marchesa d’O.
Il tema dell’amore è presente in molte novelle, come anche quello della morte e della guerra. Nella lingua araba, sono numerosi i termini che esprimono l’amore e i sentimenti che da esso ne derivano. La parola ‘ishq indica, invece, ciò che va oltre: la follia o, appunto, la morte (d’amore).
In uno spazio dedicato si possono ascoltare quindici novelle, raccontate in arabo e francese. E’ qui, forse, che il visitatore si abbandona, e, immaginando la bellezza delle protagoniste dei racconti, si accorge che esiste dunque un Islam passionale e tollerante, che si oppone con forza ai pregiudizi e agli stereotipi di un’epoca più recente.
Info: fino al 28 aprile Mille et Une Nuits, Istituto del Mondo Arabo, 1 Rue des Fossés Saint-Bernard, Place Mohammed V (5me arr.), Parigi (tel. +33.01.40.51.38.38)
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