La 13ª edizione del MIA Photo Fair si è da poco conclusa, lasciando dietro di sé un’atmosfera riflessiva. Quest’anno, è stato scelto il tema del “cambiamento”, un argomento tanto attuale quanto universale. Tra le sezioni che hanno richiamato l’attenzione dei visitatori, con una ricca varietà di opere, una ha spiccato per la sua diversità: “Oltre i confini del Mediterraneo” (Across the Mediterranean), curata da Rischa Paterlini.
Numerose gallerie – alcune per la prima volta presenti al MIA Photo di Milano – hanno voluto trasmettere le molteplici sfaccettature del Mediterraneo, celebrando la sua diversità culturale e geografica attraverso immagini che emozionano, perché raccontano.
A catturare il nostro sguardo sono state le fotografie di Fakhri El Ghezal e Moritz Hagedorn, rappresentati dalla galleria tunisina A. Gorgi Gallery con sede a Sidi Bou Said; quelle di Ruwan Hamdy, Sabah Naim e Najla Said, esposte dalla Mashrabia Art Gallery di Stefania Angarano, gallerista italiana che da molti anni vive al Cairo e lavora a fianco di artisti noti ed emergenti. Najla Said, per esempio, è una visual artist egiziana che ha saputo offrire una prospettiva unica sul concetto di femminilità nella sua cultura, creando rappresentazioni alternative e decolonizzate dell’essere donna. Le sue opere sfidano i cliché e invitano il pubblico a riflettere sulle complessità dell’identità di genere nel mondo arabo.
Anche Johanna-Maria Fritz ha esplorato il tema dell’identità e della femminilità. Lo ha fatto concentrandosi nei Paesi a maggioranza musulmana come la Palestina e l’Afghanistan. Le sue fotografie raccontano storie di donne coraggiose e determinate che lottano per i loro diritti in società patriarcali.
Le serie “The Colour of History” di Abbas Kowsari hanno mostrato l’Iran con pennellate di storia e cultura, mentre le gestualità catturate da Ali Tahayori e le immagini di Ramak Fazel hanno offerto uno sguardo intimo sulla vita quotidiana e sulle tradizioni del Paese di origine dei tre fotografi.
A raccontare l’Iran c’era anche il grande Gabriele Basilico, che ha selezionato per questa edizione scatti vintage dalla sua serie “Iran”, realizzata nel 1970 durante un suo viaggio. Le sue fotografie sono un tributo alla bellezza e alla poesia di un Paese che continua a ispirare artisti di tutto il mondo.
Xenia Nikolskaya, fotografa russo-svedese residente al Cairo, ha documentato l’architettura coloniale dell’Egitto con urgenza e sensibilità. Le sue fotografie sono un omaggio alla storia e alla bellezza di un Paese che continua a lottare per preservare il suo patrimonio culturale.
Attraverso le opere di questi e altri artisti, la sezione “Oltre i confini del Mediterraneo” ha permesso ai visitatori di immergersi nella complessità e nella diversità di questa regione. Le fotografie esposte sono molto più di semplici immagini; sono testimonianze visive di storie, tradizioni ed esperienze che uniscono e trasformano il Mediterraneo in un ponte di connessione e dialogo tra culture e terre diverse. È difficile raccontarvele tutte ed è per questo che ne abbiamo selezionato alcune. Ve le proporremo fino alla fine di giugno. Buona visione.