
A cento anni dalla scomparsa di Giacomo Puccini,l’artista Corrado Veneziano presenta “Visse d’Arte“, una mostra dedicata al noto compositore lucchese. Attraverso la sua personale reinterpretazione pittorica, Veneziano rende un omaggio sentito a Puccini, mirato ad esaltarne la forte tensione figurativa in un serrato dialogo tra pennello e note musicali; evocando luoghi e personaggi dei suoi capolavori, tra cui Tosca, Turandot, Manon, Suor Angelica, La Fanciulla del West, Madama Butterfly.

“Dotato di una straordinaria cultura tecnica – spiega Veneziano – Puccini ha anche trasformato, talvolta cancellato e riscritto, passaggi delle opere dei librettisti con cui ha collaborato. E in tutto ciò è riuscito a restituire – nella complessa dialettica che da sempre lega la musica alle parole – un significato omogeneo e una comunicazione visiva di rara potenza. Le sue opere si affermano come capolavori melodici squisitamente musicali, ma diventano anche simboli evocativi su cui si fonda una parte preziosa dell’immaginario contemporane”.

La mostra “Visse d’Arte” approda ora a Rabat, in Marocco, dopo essere stata presentata a Roma, Bruxelles e L’Aquila. L’esposizione sarà visitabile sino al 4 novembre presso i Saloni espositivi della Biblioteca Nazionale del Regno del Marocco, in concomitanza con la Settimana della Lingua Italiana nel Mondo e la presentazione in arabo del fumetto Io sono Giacomo Puccini.
Curata da Francesca Barbi Marinetti, Cinzia Guido e Sonia Martone, la mostra è organizzata con il supporto dell’Istituto Italiano di Cultura e dell’Ambasciata italiana a Rabat, in collaborazione con le istituzioni culturali marocchine. L’evento è parte del programma “Puccini 100“, volto a celebrare il centenario della morte del celebre compositore.
“Visse d’Arte” comprende 20 tele di medie e grandi dimensioni che, attraverso un linguaggio figurativo e una ricca tavolozza cromatica, richiamano immagini evocative di pentagrammi, graffi, onde, corde e solchi. Queste opere conducono il visitatore in un viaggio tra i luoghi legati alla vita e alle opere di Puccini, come Roma, la Toscana, Parigi, le Fiandre, la Foresta Nera, Nagasaki e Pechino, sospesi tra realtà e mito.

Accanto alle opere ispirate al repertorio lirico, se ne aggiungono altre tre: L’Antilisca, animale immaginario e seducente “uccello femminile” evocato da Puccini nella tenuta di Torre del Lago per fare scherzi agli amici; l’Incipit del Vecchio Testamento, libro molto amato dal musicista; una citazione visiva di Paolo e Francesca, ispirata alla Divina Commedia: episodio che Puccini cercò di inserire nel libretto della Fanciulla del West.
La mostra rappresenta un omaggio contemporaneo all’arte e alla vita di Giacomo Puccini, che ha lasciato un segno indelebile nel mondo dell’opera.
L’esposizione si sposterà poi a Montecarlo (su invito dell’Ambasciata e della Dante Alighieri), a Bruxelles (nella Chiesa dove furono celebrati i funerali di Puccini), a Bogotà (su invito dell’Istituto di Cultura) e infine tornerà in Italia al Teatro del Giglio, dove concluderà l’anno pucciniano.