Egitto, Sud Africa, Marocco, Tunisia e Algeria sono tra i Paesi africani più vulnerabili alla criminalità informatica. Le principali vittime sono le aziende, ma anche i singoli con i loro cellulari. E ovunque, le politiche africane di prevenzione e difesa lasciano a desiderare.
A guardare bene la classifica annuale di Symantec Corporation sulla sicurezza di Internet nel mondo, pubblicata lo scorso 16 aprile, si dice che la criminalità informatica è in primo luogo un problema dei ricchi. In realtà, i due Paesi più a rischio sono gli Stati Uniti – tra il 2011 e il 2012 gli attacchi sono aumentati del 42% – e la Cina, la seconda potenza mondiale.
“Le imprese industriali hanno subito attacchi mirati nel 2012, prima che le agenzie governative o le istituzioni”, dice Symantec. Secondo la società, “i criminali informatici cercano altre catene di fornitura e sub-eco-sistemi per accedere ad informazioni sensibili in materia di proprietà intellettuale aziendale e di alto valore”.
Paura sul cellulare.
Tra gli obiettivi principali dei criminali informatici ci sono informazioni riservate, inclusi i dettagli bancari detenuti dalle singole aziende. In questo contesto, gli aggressori stanno prendendo di mira le piccole e medie imprese (PMI), ritenute più vulnerabili. Esse rappresentano quasi il 30% degli attacchi nel 2012 contro il solo 18% nel 2011.
Un altro obiettivo della scelta: cellulari. In un anno, i “malware” (software maligni) sono aumentati del 58% negli “smartphone“. Le loro prede sono principalmente i dati utente personali contenuti nel telefono e nelle e-mail. Nel 2011, più di un quarto dei principali utilizzatori (27%) hanno riferito di aver subito una violazione della loro casella di posta.
Egitto, primo obiettivo
Con un tasso di penetrazione di oltre il 40% nei cellulari, l’Africa è nel mirino dei criminali informatici. Anche se le imprese continentali non hanno tutte le potenzialità delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione, gli africani, come singoli individui, possono essere sempre attaccati.
E già le economie di maggior successo del continente appaiono minacciate. Al 27esimo posto nel mondo, l’Egitto – lo Stato più collegato del Continente – è in testa ai Paesi più vulnerabili, con i suoi vicini del Nord Africa, Marocco, Tunisia e Algeria, che si collocano rispettivamente al terzo, quarto e quinto posto. Al secondo gradino della classifica continentale, il Sudafrica, che nel frattempo è diventato il più importante obiettivo del sud.
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