COLLEPARDO – Per studiare le erbe officinali specialmente mediterranee, ogni anno naturalisti ed erboristi di più Paesi d’Europa convergono nel cuore della Ciociaria, a Collepardo: in provincia di Frosinone, un migliaio di abitanti, una ventina di chilometri da Fiuggi e un’ottantina da Roma, 600 metri di altitudine. Punto di riferimento Marco Sarandrea, cultore di erbe per scelta e tradizione famigliare. Diploma di maturità classica, studi di erboristeria e di naturopatia, diverse pubblicazioni tra cui Dall’abete allo Zafferano e Herbae Saniatis – manuale ragionato di fitoterapia scritto con Walter Culicelli, Sarandrea collabora con diversi atenei italiani (a Roma, Dipartimento di biologia di Tor Vergata; a La Sapienza, Facoltà di Farmacia e di Scienze matematiche, fisiche e naturali; a Viterbo con l’università della Tuscia), americani e tedeschi.
“L’insorgere di numerose patologie”, dice, “può essere contrastato assumendo quotidianamente determinati vegetali ad alto contenuto di polifenoli. Noi che viviamo in Paesi mediterranei siamo avvantaggiati da una biodiversità vegetale importante; antiossidanti molto attivi sono ad esempio il sempre più popolare melograno, dotato di capacità sette volte maggiori del tè verde finora considerato un’eccellenza, e l’Origanum Hirtum, che ha anche un formidabile potere antibatterico”.
Tutto questo senza sottovalutare la nostra flora in generale, l‘olivo, la vite, gli agrumi, la dieta mediterranea che l’Unesco ha accolto nel patrimonio dell’Umanità, la pizza che sta per esservi ammessa. Sovente noi abitanti dell’Europa del sud ci dimostriamo tuttavia inadatti a valorizzare il nostro patrimonio, sia naturale sia artistico.
“Infatti i cibi spazzatura trovano estimatori anche da noi. I Paesi del nord Europa non soltanto sono molto più attenti all’alimentazione ma nei loro atenei le nostre biodiversità naturali sono oggetto di studi condotti con una passione che oserei definire sviscerata e anche con un po’ di invidia”.
Però la dieta mediterranea è in continua espansione e l’attenzione verso i cibi naturali mi pare crescente.
“Stiamo andando verso le erbe perché siamo sempre più consapevoli dell’importanza della prevenzione. I Social hanno contribuito molto a diffondere questa cultura, sia tra i più giovani sia tra gli ultracinquantenni”.
Le persone più sensibili?
“Generalmente hanno un buon livello di cultura e vivono in grandi città”
Nessun rovescio della medaglia?
“Oh sì, alcuni si comportano come membri di una tribù accerchiata dai nemici; sono i nostri ‘talebani’ e rischiano di vanificare la conquista di una generalizzata maggiore sensibilità alla natura”
Per l’estate Marco Sarandrea consiglia queste TISANE:
_Fredda. Formare una miscela (due cucchiai rasi) con 30% di tiglio, 30% di cedrina, 20% di menta, 20% di basilico: portare a ebollizione mezzo litro di acqua, spegnere la fonte di calore e buttare la miscela nell’acqua, tenendola almeno un quarto d’ora; filtrare, mettere in frigo e servire molto fredda, eventualmente dolcificando con miele.
_Fredde o calde. Formare una miscela con 30% di gemme di pino Mugo, 5% di bacche di ginepro, 30% di foglie di menta, 15% di basilico, 20% di radice di Angelica OPPURE con foglie di alloro, cinorro di rosa canina, foglie di rovo, fiori di sambuco in parti uguali; quantità e procedimento come sopra
_Mediterranea (digestiva e antisettica) Miscelare in parti uguali – due cucchiaini in totale – di origano, timo, santoreggia e maggiorana essiccate; portare a ebollizione 250 mml di acqua, immettervi la miscela e lasciare in infusione per 10 minuti; bere calda subito dopo il pasto
una SALSA per verdure e carni arrosto:
_Frullare 30 gr. di capperi preferibilmente freschi oppure in salamoia, 10 foglie di menta fresca, 4 fondi di carciofo lessati, aggiungere olio d’oliva e succo di limone a piacere, fino a ottenere una pasta soffice, semifluida
una FRITTATA (per due persone):
_Tre manciate di portulaca, tre uova, parmigiano e maggiorana a piacere, sale q.b Porre la portulaca sotto sale per cinque minuti, lavarla e tagliarla in piccoli pezzi, sbattere le uova e aggiungervi parmigiano e maggiorana, amalgamare con la portulaca e friggere in olio fino a dorare
dei TOPINAMBUR AL POSTO DELLE PATATINE FRITTE:
_Topinambur, olio, aglio, limone, uovo e farina. Pulire dei topinambur e tagliarli a fettine sottili, lasciarli in acqua e limone per almeno un quarto d’ora, soffriggere in olio alcuni spicchi di aglio e toglierli quando sono rosolati, passare le fettine di topinambur nell’uovo sbattuto, infarinarle e friggerle per non più di 2 o 3 minuti, salare e servire calde.