Riflettere sul Mediterraneo significa riflettere sulla nostra identità e sul nostro stesso futuro. Ecco perchè alcuni istituti scolastici italiani, come ad esempio il Liceo linguistico Premio Levi di San Giuliano Milanese, in provincia di Milano, hanno aderito al progetto “Il Mediterraneo, lo specchio dell’Altro” ideato e organizzato dal Centro Italiano per la Pace in Medio Oriente (CIPMO), in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale, e patrocinato dall’Ufficio di informazione del Parlamento Europeo a Milano.
Il progetto è nato per promuovere la creazione di un network tra diverse scuole del Mediterraneo e facilitare uno scambio tra gli alunni delle scuole secondarie.
Attraverso internet e le nuove tecnologie, gli studenti coinvolti quest’anno hanno collaborato con 15 istituti dei Paesi della sponda sud del Mediterraneo: Egitto, Israele, Marocco, Palestina, Tunisia, Turchia e un campo profughi siriano in Iraq.
Obiettivi dell’iniziativa sono approfondire le conoscenze relative alla storia recente dei Paesi del Mediterraneo; sviluppare strumenti critici per la comprensione di una realtà complessa, soprattutto dopo le “Primavere arabe”; promuovere lo scambio virtuale con giovani dei Paesi del Mediterraneo e, certamente, implementare l’utilizzo delle lingue straniere.
Nei giorni scorsi si è svolto a Milano il workshop progettuale tra insegnanti Euro-Mediterranei. Si è discusso su quale sia il miglior mezzo di comunicazione tra i ragazzi – Skype, Facebook, Whatsup, Wikispaces, blog -, sulla lingua da utilizzare nello scambio (inglese, italiano, francese) e sui prossimi temi da affrontare: cibo, musica, patrimonio artistico, idee sul futuro, letteratura “al femminile”, cultura popolare e mediatica.
Sono molte le proposte emerse durante l’incontro. Le insegnanti tunisine con le loro partner italiane hanno costruito il blog “Mediterraneosiamo. I giovani del Mediterraneo dialogano“, uno spazio in cui i ragazzi possono scrivere su argomenti ed eventi legati al proprio Paese. La scuola turca e quella italiana hanno ideato la metafora di un “Istanbus”, un autobus che ospita gli studenti di Istanbul e di Busto Arsizio. Si è parlato di utilizzare video, canzoni e ricette per meglio rappresentare il proprio Paese. Le scuole italiana e marocchina hanno ideato un lavoro di interpretazione delle reciproche letterature, con l’idea di realizzare un e-book da far circolare nelle scuole.
Non resta altro che elaborare queste proposte e pianificare le prossime attività per l’anno scolastico 2014-2015.