
Ha destato scalpore la proposta di Trump che vorrebbe fare di Gaza una Riviera del Medio Oriente.
Prendendolo in parola ci si potrebbe chiedere come mai nessuno abbia mai prospettato di rendere l’intera area israelo-palestinese una meta di turismo religioso, che avrebbe un serbatoio di qualche miliardo di pellegrini: non solo tanti ebrei, ma anche cristiani di ogni chiesa e musulmani di qualsiasi origine.
Bisognerebbe però, se il termine ‘buon senso’ ha ancora un significato, tener conto – anche se non soprattutto – del parere dei diretti interessati. I palestinesi islamici o cristiani, destinati a quanto pare a migrare altrove, ma pure quelli (pochi) che ci resterebbero, al pari degli israeliani ebrei, potrebbero, se non altro, obiettare che diventare una specie di Mega Venezia non è esattamente in cima alle loro priorità.
Eppure, la logica mercantile di “Donald 2.0″ in tal caso permetterebbe un business da Guinness dei primati, in grado di garantire il benessere a tutti e forse anche qualcosa di più: una vita pacifica e agiata per i locali che probabilmente lascerebbero le mansioni più umili a frotte di lavoratori ‘stagionali’ in un posto che non conoscerebbe discontinuità nella domanda a causa del sommarsi di festività e ricorrenze dei tre monoteismi abramici fusi insieme.
Del resto, già dalle prime settimane, il redivivo ex Presidente repubblicano ha confermato di essere americano fino al midollo, affrontando ogni sfida come si trattasse di una compravendita: ‘non c’è nulla che non si possa aggiustare coi soldi’ pare sia in buona sostanza la sua filosofia. Le ragioni del cuore, che Pascal raccomandava di non dimenticare, si eclissano non tanto di fronte a quelle del cervello, ma del portafogli. Come inizio, francamente, sembra qualcosa di assai sottodimensionato rispetto a un grande statista a capo della maggior potenza mondiale.
Il suo rivale democratico, vista la scarsa lucidità dovuta alle troppe primavere, non sarebbe giunto a tanto, ma resta comunque inquietante il fatto che il Paese più sviluppato e tecnologicamente avanzato della terra si sia ridotto a scegliere fra un candidato stracotto e un altro che definire bizzarro è un benevolo eufemismo, temperato fortunatamente dal fatto che quasi tutte le sue proposte (almeno finora) sono state parzialmente ritrattate e, in altri casi, del tutto irrealizzabili in un sistema liberal-democratico degno di questo nome.