Nel giugno di cinquant’anni fa, sul palco di Monterey, in California, Jimi Hendrix e Townshend distrussero le loro chitarre davanti a 200mila spettatori. Handrix le diede fuoco mentre Townshend la scaraventò contro batteria, amplificatori e palcoscenico. Era il primo grande festival rock della storia dove si celebrò il rito che rese la chitarra uno strumento diverso da tutti gli altri. Essa diventò linguaggio, ma anche emanazione fisica e spirituale (Guarda la gallery di FocusMéditerranée).
Oggi, la chitarra è uno strumento di vita, una passione che raccoglie generazioni e non conosce declino. Questo universo musicale che sorprende, ed appartiene alla quotidianità di molti, musicisti o no, è oggetto della mostra “City of Guitars”, che si apre all’Arengario di Monza il 10 maggio con oltre 90 immagini catturate dal vivo da 4 fotografi del rock: Massimo Barbaglia, Gigliola Di Piazza, Angelo Redaelli e Bruno Marzi.
I ritratti di BBking, Chuk Berry, Carlos Santana, Steve Vai, Pat Metheny, Robert Fripp, Patti Smith, Joe Satriani, Jeff Beck, Caetano Veloso, Frank Zappa, Pino Daniele, Franco Mussida, Aerosmith, Kiss, … costituiscono ampia parte dell’immaginario musicale collettivo e fanno della chitarra un oggetto affascinante.
Ad arricchire la mostra saranno inoltre le 30 chitarre esposte che hanno segnato la storia: dalle varie versioni delle mitiche Fender Stratocaster alla verde Rich Bich di Slash, da un Les Paul nero del 1973 “Black Beauty” a una Yamaha SG 2000 “Deep Purple”; strumenti rari ed inconsueti, resi celebri da leggendari artisti, vere e proprie icone che hanno popolato le stagioni della chitarra elettrica dagli anni ‘70 ad oggi.
Ideata e prodotta da Arteutopia e Clarart, la mostra “City of guitars” è aperta fino al 2 luglio. Hanno collaborato il Comune di Monza, Rolling Stone e Gibson.
Info: Arengario di Monza (telefono +39.039 329541). Orari: da martedì a domenica 11.00-13.00 e 16.00-20.00. Giovedì apertura prolungata fino alle 23.00