Sono giovanissimi, intraprendenti e molto curiosi. A loro non sfugge nulla, soprattutto quando si tratta di parchi. Sono i ragazzi della quinta elementare della scuola italiana Leonardo da Vinci di Parigi. Vivono in Francia – alcuni di passaggio, altri definitivamente – e i loro genitori sono per la maggior parte italiani. Brillanti e pieni di idee, hanno partecipato attivamente al progetto “Fotonotizia”, organizzato in collaborazione con FocusMéditerranée. Abbiamo raccolto i loro lavori in questa PHOTO GALLERY e ora ve li presentiamo (clicca su “i” per leggere il testo di ciascun autore):
Il progetto “Fotonotizia” è nato con l’idea di avvicinare gli studenti di quinta elementare al modo della fotografia e del giornalismo, con un po’ di teoria unita alla pratica. Il primo passo è stato quello di definire la figura del reporter e di comprendere il vero significato di “fotonotizia“. I ragazzi hanno osservato e commentato insieme immagini di attualità tratte da riviste e quotidiani.
In un secondo momento si è deciso di fare un tuffo nel passato, tra le storie, i racconti e le cronache di chi ha fatto (o fa ancora) questo mestiere: importanti reporter francesi e stranieri che hanno avuto un legame particolare con Parigi e hanno realizzato reportage ancora oggi di grande attualità. Sono stati Henri Cartier-Bresson, Josef Koudelka, Catherine Leroy, Robert Doisneau, Willy Ronis, Lee Miller, Robert Capa e altri nomi famosi della fotografia ad aver acceso la curiosità e la voglia di conoscere dei nostri “piccoli reporter”.
Ciascun ragazzo ha svolto una ricerca sul suo fotografo preferito e ha preparato una conferenza, che ha condiviso con i compagni. Ad ognuno di loro è stata infine assegnata una missione: realizzare una fotonotizia seguendo un tema e rispettando delle scadenze. Il tema assegnato era: I parchi di Parigi, luoghi di incontro e dialogo. E proprio come hanno fatto i loro reporter preferiti, anche i ragazzi di quinta sono andati sul campo ad osservare e a scattare la loro foto. C’è chi ha usato una macchina fotografica digitale, puntando sulla qualità, e chi, invece, ha scelto telefoni cellulari (dai più basici ai più sofisticati), trascurando la tecnica e dando più peso alla spontaneità di un momento. Ciascuno di loro ha colto un dettaglio, una sfumatura importante e forse non sempre visibile agli occhi di molti. I ragazzi hanno portato a termine la missione assegnata, rispettando le deadline. Ognuno di loro aveva una storia da raccontare.
“E’ stato come giocare a nascondino” spiega Tabita, quando le abbiamo chiesto di commentare il progetto. “Mi sarebbe piaciuto organizzare un altro incontro per parlare di più di Robert Capa”, dice Claudia. E’ d’accordo con lei anche Ignazio, che durante i corsi ha raccolto ulteriore materiale su Capa, raccontando altri curiosi dettagli ai compagni. “Le fotografie che abbiamo commentato insieme erano molto interessanti. E’ stato bello quando abbiamo ritagliato dai giornali le fotonotizie che più ci piacevano e le abbiamo esposte in classe”, continua Giulia. “Mi è piaciuta tanto la fotografia in bianco e nero di Lee Miller nella vasca da bagno di Hitler“, interviene Vittoria, mentre Susanna sorride, condividendo l’affermazione della compagna. Poi c’è chi pensa già al futuro: “Dopo questo progetto, so che non vorrei fare il fotografo”, afferma Matteo. In risposta alle risate dei compagni, continua “.. magari forse farei il giornalista”, ma non sembra esserne molto convinto. Ha le idee chiare invece Angelo: “Sicuramente non farò il fotografo. Io voglio diventare archeologo!“. Ma una cosa è certa: il tema sui parchi di Parigi è piaciuto a tutti, in particolar modo a Swami: ” Questo progetto è stato un motivo in più per andare a Champs de Mars!“.