Ph. Pawel Czerwinski -UnsplashChi ha il permesso di entrare nel territorio Schengen e muoversi liberamente in Europa? Spesso presentata come obiettiva e infallibile, la tecnologia viene utilizzata per sorvegliare, controllare e persino prevedere i flussi migratori nella regione del Mediterraneo. Con essa si arriva a individuare le persone in mobilità e a distinguere chi può entrare in Europa e chi no.
Il prossimo 10 luglio, dalle 16.30 alle 18.00 CET EUROMED Rights organizzerà il Webinar in lingua inglese e francese “Surveillance Technology and Artificial Intelligence: What impact for people on the move?” (Tecnologia di sorveglianza e intelligenza artificiale: quale impatto per le persone in mobilità?)
La tecnologia continua a giocare un ruolo fondamentale per combattere l’immigrazione irregolare e tenere sotto controllo mobilità, flussi e traffico di esseri umani, in particolare modo nel Mediterraneo.
I confini europei, infatti, sono stati teatro di sforzi decennali per militarizzare e rendere sicuro il controllo della migrazione. Con l’intelligenza artificiale – ancora in fase di sperimentazione – strumenti e attrezzature di sicurezza e difesa si riescono a monitorare i confini dell’Unione europea e studiare una politica migratoria comune, volta a controllare e/o frenare gli arrivi e promuovere programmi di redistribuzione o rimpatrio.
Ma queste tecnologie funzionano veramente? Quale impatto hanno sulle persone che ad esse si sottopongono? Quali le conseguenze?
Chris Jones (Statewatch), Antonella Napolitano e Caterina Rodelli (Access Now) cercheranno di rispondere a queste domande e parleranno anche di intelligenza artificiale.
Info: Modulo di registrazione al Webinar