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DoveStiamoAndando? A prendere appunti per un viaggio nel futuro

The Dubai mall

Dubai –  La grande domanda è sul diffuso atteggiamento di sufficienza degli europei verso gli Emirati Arabi Uniti. Già, noi abituati a giocare con i millenni di storia e loro invece…niente, loro giocano con il futuro. Anzi lo studiano, se lo inventano: come al Mit, Sylicon Valley, Singapore, Bangalore, Pechino, Shanghai. Però: perché questi punti di riferimento sembrano più noti e citati di Dubai?

Eppure. Dubai ha investito oltre cinque milioni di dollari per la ricerca sul cloud seeding (processo di introduzione di sostanze chimiche nelle nuvole per favorire la condensazione) e per realizzare una montagna in grado di facilitare le precipitazioni atmosferiche; i lavori proseguono in strettissimo contatto con un centro di ricerca statunitense specializzato nel valutare gli impatti, sul clima, di un’altura artificiale.

Hyperloop trainI treni Hyperloop One si muovono all’interno di capsule in grado di spostare merci e passeggeri superando le barriere del tempo e dello spazio; all’origine c’è una start up creata da Elon Musk. Padre ingegnere sudafricano e madre dietologa canadese, per tutta l’infanzia preso di mira da bulli che lo fecero anche finire in ospedale, laurea in economia (è cofondatore di Paypal) e dottorato in fisica alla Standford University, Musk si interessa principalmente di esplorazione spaziale, da lui intesa come tappa fondamentale nell’espansione, per non dire conservazione, della coscienza umana.

Qui il futuro è ragione di essere anche di musei. Intitolato ai secoli prossimi venturi, nel dicembre 2018 Dubai inaugurerà il Museo del Futuro: esporrà nuove idee, proposte, trasformazioni, e le illustrerà con simulazioni pratiche, conferenze, corsi. Nel novembre scorso ad Abu Dhabi è stato intanto aperto il Louvre di Abu Dhabi: straordinaria rassegna di arte di ogni tempo, latitudine e longitudine, ogni opera scelta in quanto capace sia di rappresentare la peculiare realtà di origine sia di testimoniare tratti di comunanza con le altre civiltà del mondo.

Ad Abu Dhabi e Dubai i grattacieli diventano ebbrezza e trionfo, sembrano inventare le strade che li collegano. Però: perché di fronte allo skyline di New York rimanere a bocca aperta è d’obbligo e qui pare di no?

Buri Khalifa, Abu DhabiEppure. Buri Khalifa, il grattacielo più alto del mondo, quasi 400mila mq di superficie, torre di 828 metri: progetto di Skidmore, Owings & Merrill, già autori della Sears Tiwer a Chicago, delle One World Trade center e Freedom Tower a New York (su idea di un vecchio progetto di Frank Lloyd Wright). Ma svetterà 100 metri più alta The Tower, che sarà pronta per l’Expo del 2020: a forma di minareto, dieci piattaforme panoramiche tra cui una con vista a 360 gradi sulla città, venti piani riservati a ristoranti e alberghi, balconi rotanti: un paesaggio dichiaratamente ispirato ai giardini pensili di Babilonia. Progetto di Santiago Calatrava, architetto e ingegnere spagnolo naturalizzato svizzero. Buri Al Arab, l’albergo più alto del mondo, 321 metri su un’isola artificiali costruita di fianco alla spiaggia di Jumeirah; progetto di Tom Wright che, esperto navigatore e appassionato di vela, si ispirò alle vele delle imbarcazioni. Interni firmati da Khuan Chew, una stilista che del nostro tempo è gigante: famiglia cinese emigrata a Londra, padre pittore e madre pianista, infanzia segnata dalla musica,  Khuna Chew ha studiato a Londra, Dubai e Hong Kong, Fra i suoi clienti ci sono famiglie reali, capi di Stati e catene alberghiere internazionali.

Dubai è un punto di riferimento per il meglio dell’architettura mondiale; continuerà a esserlo, ma non sono illimitate le risorse che hanno permesso di diventarlo. Via via, allo sfruttamento del petrolio si sta perciò affiancando la valorizzazione del turismo, patrimonio dalle potenzialità inestimabili. Ski Dubai, terza stazione sciistica coperta al mondo e prima per il Medioriente, con 22mila500 mq di superficie e un impianto che ogni notte produce 30 tonnellate di neve. Palm Jumeirah, 94 milioni di metri cubi di sabbia e 7 milioni di tonnellate di roccia che estendono la roccia di 520 chilometri e realizzano un complesso di isole a forma di palma stilizzata con 17 rami. Dubai Mall, il più grande centro commerciale del mondo per superficie occupata, con 1200 negozi, area interna circa 200mila mq, area commerciale 150mila mq, un acquario dotato di pannello in vetro acrilico capace di resistere alla pressione di 10 milioni di litri di acqua e trasparente tanto da consentire di osservare 33mila specie marine.

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