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DoveStiamoAndando? A cercare le pandemie nel passato

La peste di Firenze nel 1348 descritta da Boccaccio (L. Sabatelli). © Wikipedia Commons

ROMA – Nel post Covid-19 emergono anche elementi nuovi. “Questa pandemia“, riflette Alessandro Barbero, Ordinario di Storia medievale presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale Amedeo Avogadro, “ci ha messo di fronte a problemi globali e contemporaneamente alla nostra incapacità di individuare soluzioni globali; urge trovare la dimensione della solidarietà mondiale: la troveremo, non c’è scelta. In più, durante l’emergenza ci siamo impratichiti nell’uso di tecnologie (quali smart working e telelavoro) che potranno esserci molto utili in futuro, di fianco alle classiche forme di studio e di lavoro. Infine, sui circa 8 miliardi di persone che attualmente vivono sul pianeta, ne sono morte (almeno finora) poco più di 500mila: niente di paragonabile alle stragi del passato, che lasciavano vuoti demografici enormi (ad esempio, dopo la cd Peste Antonina, la carenza di manodopera impose di accogliere un buon numero di ‘barbari’, cioè di immigrati)”.

Per la prima volta, una pandemia ha colpito tutto il mondo, “e questa è la prova ultima che tutti siamo ormai definitivamente e inesorabilmente interconnessi”, commenta Barbero. Ma le reazioni sono state ovunque molto simili al passato: quarantena, cordoni sanitari, smarrimento di fronte a un virus sconosciuto, e paure, untori, bugie di governanti, proteste, fantasie a volte macabre altre consolatorie, angosce di tipo anche economico.
“Per fermare i contagi si sbarravano edifici, il cibo passava dalla finestra; strade e porte di accesso alla città erano controllate con molto rigore – un’attività che richiedeva uffici, spie, informatori, sentinelle, guardie. Se rifiutiamo la legge di natura per cui i più forti sopravvivono e gli altri pazienza, in pratica ci rimane solamente questo provvedimento”, commenta Barbero.

Alessandro Barbero

Proteste?
“Intorno ai focolai di infezione, non di rado si erigevano barriere spesso rotte da gruppi che si opponevano, preoccupati soprattutto per l’interruzione dei propri affari. I governanti a volte sottovalutavano la malattia in buonafede, altre volte per calmare un po’ gli animi mettevano in giro notizie rassicuranti, non necessariamente vere; i nemici, invece, ingigantivano problemi e privazioni. Se c’erano personaggi che soffiavano sul fuoco, per giochi di potere? Ma certamente. Contrariamente a quanto di solito si pensa, la società medioevale era innervata di idee e di ideologie, era l’epoca degli eretici. Allora, le proteste erano dirette contro il volto autoritario e conservatore della chiesa, oggi il papa viene contestato dal punto di vista opposto. Papa Francesco sarebbe stato un contestatore come lo fu ai suoi tempi San Francesco”.

Diavoli di guardia al limbo, Andrea di Bonaiuto, Santa Maria Novella, Firenze

Le paure di allora erano superiori alle nostre?
“Certamente, visto che dei contagiati moriva uno su dieci, quando non su tre. Poi c’era il terrore del soprannaturale – l’inferno, il diavolo sempre in agguato, i predicatori che facevano piangere. Oggi non riesco a immaginare un credente che tema davvero di trovarsi, dopo la morte, di fronte a un diavolo con le corna che lo trascina nel fuoco”.

Chi erano gli untori?
“Allora come oggi, i nostri fantasmi. Di fronte a una catastrofe che colpisce indefinitamente, si cercano sempre ‘i colpevoli’, che il più delle volte sono i nostri ‘diversi’; adesso ce la prendiamo con cinesi, americani, francesi. Nel XIV secolo, in varie zone d’Europa la ‘colpa’ era sovente ‘degli ebrei’: unica comunità non cristiana in contesti omogenei, da sempre guardati con diffidenza, talvolta accusati addirittura di avvelenare i pozzi, sovente aggrediti. Sugli untori circolavano notizie che noi oggi definiremmo fake news”.

Da noi c’è stato (anzi: c’è tuttora) pure chi negava l’esistenza del Covid-19
“Lei ricorda Don Ferrante che, a proposito della peste, ne I Promessi Sposi diceva ‘il contagio non esiste’? In questi frangenti, da sempre si scatena la diffidenza e scatta la rimozione”.

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[…] che nelle pandemie del passato il contesto fosse granché diverso: della Spagnola ad esempio, causa la Prima guerra mondiale in […]

[…] – “Ancora non sappiamo quando finirà la pandemia, né a maggior ragione quanto dureranno i postumi a livello fisico, neurologico, psichico, in chi […]

[…] – Storicamente, alle pandemia si è sempre risposto con le chiusure – nel medioevo, talvolta si arrivava persino a murare portoni e finestre – che hanno regolarmente suscitato proteste, spesso violente. L’attuale confinamento, […]

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